Viene chiamato “Cresima” quello che, più giustamente, è il sacramento della Confermazione. Si tratta, infatti, del sacramento che “conferma” l’appartenenza definitiva del battezzato al corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa. Questo sacramento imprime al cristiano che lo riceve un carattere indelebile, che perfeziona e porta a maturità la vita di fede ricevuta nel Battesimo; adesso, però, a differenza del giorno del Battesimo, non sono più i genitori a scegliere di percorrere un cammino di fede, ma il cresimando in prima persona.
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Chi lo amministra?
La Confermazione è amministrata dal Vescovo o, con la sua delega, da un suo rappresentante. Colui che amministra il sacramento lo conferisce con l’imposizione delle mani e l’unzione della fronte del fedele con il sacro olio del Crisma, consacrato ogni anno in una particolare celebrazione che ha luogo il Giovedì Santo al mattino.
La sua importanza
È una domanda che sicuramente sorge in molti cristiani di oggi. La risposta è decisamente una sola: è importantissimo ricevere la Confermazione! Questo sacramento, insieme con il Battesimo e l’Eucaristia, conclude il processo di iniziazione cristiana. Con la Confermazione, quindi, il cristiano è gradualmente inserito in Cristo, morto e risorto, e riceve una nuova vita, diventando consapevolmente parte della Chiesa: famiglia di Dio.
Cosa occorre
Se abbiamo detto che è importantissimo ricevere la Confermazione, dobbiamo anche dire che è ugualmente importante compiere bene il cammino di preparazione a questo sacramento. Lo Spirito Santo, che scende con i suoi doni quando si riceve il sacramento, deve trovare una persona preparata, una persona che ha maturato la sua fede attraverso un adeguato cammino di preparazione!
La celebrazione
Può essere considerata parte del rito – anche se lo precede – la consacrazione del sacro Crisma, compiuta dal Vescovo il Giovedì Santo durante la Messa Crismale. Normalmente la Confermazione viene celebrata separatamente dal Battesimo e con una celebrazione propria. La liturgia comprende la rinnovazione delle promesse battesimali e la professione di fede da parte dei cresimandi (ciò evidenzia il fatto che la Confermazione si colloca in successione al Battesimo). Segue il rito essenziale del Sacramento, mediante l’unzione del Crisma sulla fronte del cresimando da parte del Vescovo o di un suo delegato.
Il padrino o la madrina
Come per il Battesimo, anche per la Confermazione è conveniente che i candidati cerchino l’aiuto spirituale di un padrino o di una madrina, ed è opportuno che sia la stessa persona scelta per il Battesimo, per sottolineare meglio l’unità dei due Sacramenti. A padrini e madrine spetta il compito di aiutare il cresimando a comportarsi da vero testimone di Cristo. Essi, perciò, devono essere veri esempi di fede, scelti per il loro cammino di vita cristiana e non per amicizia o parentela, come talvolta accade.
Non a caso, il Codice di Diritto canonico (al Canone 874) pone condizioni precise perché le persone “proposte” siano accettate. Per diventare padrino o madrina bisogna avere compiuto 16 anni, essere cattolici, avere ricevuto i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Eucaristia, e condurre una vita conforme alla fede e all’incarico che si assume.
Se si è sposati, dunque, bisogna essere in una situazione matrimoniale regolare: non possono fare il padrino e la madrina né divorziati risposati, né sposati solo civilmente o conviventi.
I documenti
Per ricevere il sacramento, è necessario anzitutto un colloquio con il Parroco. Poi, devono essere richiesti e presentati in segreteria parrocchiale:
- Entro il 25 gennaio 2023:
- il modulo di iscrizione al cammino di preparazione;
- il certificato di battesimo del cresimando;
- il nulla osta del parroco di residenza* (se necessario).
- Tre mesi prima della Confermazione:
- Il certificato di idoneità per il padrino/madrina.
* La Confermazione si celebra nella parrocchia di appartenenza, laddove si compie il cammino di vita cristiana e, insieme con gli altri fratelli e sorelle, si vive la comunione ecclesiale. Infatti, il sacramento non è semplicemente un rito, ma parte di un itinerario di fede che, anche dopo la Confermazione, prosegue con la vita liturgica, spirituale e pastorale della comunità parrocchiale. Per questo, nel caso eccezionale in cui il cresimando non appartiene alla comunità della Trasfigurazione, è necessario sempre il nulla osta del parroco di provenienza.