Un “ritiro di speranza”: gli adulti a Rometta

Un “ritiro di speranza”: gli adulti a Rometta

a cura di Alessandra Formica e Cinzia Caragliano (laboratorio giornalismo)

Un ritiro di speranza. Come “un piccolo seme” per riscoprire l’importanza del silenzio, dell’ascolto e della presenza degli altri. Gli adulti della parrocchia si sono “ritirati” a Rometta, lo scorso 5 aprile, in preparazione alla Pasqua, e Cinzia ci racconta la sua esperienza!

Anche quest’anno, la Parrocchia della Trasfigurazione ha organizzato, il 5 Aprile, il consueto ritiro per adulti, nel quale abbiamo trascorso una giornata di condivisione, riflessione e crescita interiore. Il luogo del ritiro è stato a Rometta Superiore, dove siamo stati accolti da Padre Sergio Trifiletti, che ci ha guidato alla scoperta della storia della Chiesa Madre e della figura di San Leone Vescovo di Catania e patrono di Rometta. Un racconto intenso che ci ha riportato indietro nel tempo, quando il Santo si rifugiò in questo luogo per sfuggire alle persecuzioni.

La mattinata è proseguita con la catechesi di don Piero. Prendendo spunto della Settimana Santa, è stato trattato il tema “Giuda traditore e Amico di Gesù”. Abbiamo riflettuto non solo sul tradimento di Giuda, ma anche sulle fragilità degli altri discepoli, come Pietro. Ma la frase che ci ha fatto riflettere di più è stata quella rivolta da Gesù a Giuda: “Amico per questo sei qui!”. Questa è la nostra gioia: Gesù ci ama e ci perdona nonostante i nostri tradimenti; un messaggio di speranza e di misericordia: per Gesù noi restiamo sempre amici, nonostante le nostre cadute.

Il momento del pranzo è stato vissuto insieme in Oratorio, in un clima di fraternità e condivisione. Nel pomeriggio abbiamo proseguito la visita guidata, approfondendo la conoscenza della Chiesa Madre, del suo patrimonio artistico e spirituale. Abbiamo avuto l’opportunità di visitare la Chiesa Bizantina, conosciuta come Chiesa di Gesù e Maria, l’unico edificio sacro dell’età bizantina rimasto intatto sino ad oggi. La sua struttura massiccia ha permesso di arrivare ai nostri giorni intatta nonostante i numerosi terremoti.

Il ritiro, vissuto nel tempo della Quaresima, è stato per tutti un momento di arricchimento personale e spirituale. Ci ha ricordato che, per ricevere il perdono, dobbiamo avere il coraggio di aprire il nostro cuore a Gesù, riconoscere le nostre debolezze e lasciarci amare così come siamo. Tornando a casa ciascuno di noi ha portato con sè un piccolo seme: quello della speranza. In un mondo che spesso ci allontana dall’essenziale, abbiamo riscoperto l’importanza del silenzio, dell’ascolto e della presenza degli altri. Dio, infatti, nonostante le nostre fragilità ci chiama per nome, ci accoglie, ci ama; è proprio da questa consapevolezza nasce la gioia di continuare il cammino insieme.