Un Giubileo per riconciliarsi
Legata alla celebrazione del Giubileo vi è, da sempre, l’esperienza dell’indulgenza che è anzitutto un’esperienza di perdono. L’indulgenza, infatti, dice papa Francesco, «permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio. Non è un caso che nell’antichità il termine “misericordia” fosse interscambiabile con quello di “indulgenza”, proprio perché esso intende esprimere la pienezza del perdono di Dio che non conosce confini» (Spes non confundit, bolla di indizione del Giubileo).
Perché l’esperienza del perdono possa essere vissuta in tutta la sua interezza, il Signore ci ha fatto dono del sacramento della riconciliazione o penitenza. Nel contesto del Giubileo, la celebrazione della penitenza è un grande momento di apertura alla misericordia di Dio. Infatti, esso «ci assicura che Dio cancella i nostri peccati. […] La Riconciliazione sacramentale non è solo una bella opportunità spirituale, ma rappresenta un passo decisivo, essenziale e irrinunciabile per il cammino di fede di ciascuno. Lì permettiamo al Signore di distruggere i nostri peccati, di risanarci il cuore, di rialzarci e di abbracciarci, di farci conoscere il suo volto tenero e compassionevole. Non c’è infatti modo migliore per conoscere Dio che lasciarsi riconciliare da Lui (cfr. 2Cor 5,20), assaporando il suo perdono. Non rinunciamo dunque alla Confessione, ma riscopriamo la bellezza del sacramento della guarigione e della gioia, la bellezza del perdono dei peccati!» (ibidem).
COME SPERIMENTARE IL DONO DELL’INDULGENZA DURANTE IL GIUBILEO?
La Penitenzieria Apostolica ha spiegato come, durante il Giubileo, è possibile vivere l’esperienza dell’indulgenza plenaria, che è remissione piena di tutti i peccati. Essa è legata a tre circostante:
- pellegrinaggi: i fedeli potranno conseguire l’indulgenza giubilare intraprendendo un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare (qui l’elenco delle chiese in Diocesi), in Roma o in Terra Santa;
- pie visite ai luoghi sacri: i fedeli potranno conseguire l’indulgenza giubilare se, individualmente o in gruppo, visiteranno un luogo giubilare (qui l’elenco delle chiese in Diocesi) e, per un congruo tempo, si intratterranno in preghiera. Chi invece non può partecipare né ai pellegrinaggi né alle pie visite per gravi motivi, può conseguire comunque l’indulgenza unendosi spiritualmente dalla propria casa ai momenti celebrati nei luoghi sacri e trasmessi con i mezzi di comunicazione;
- opere di misericordia e penitenza: i fedeli potranno conseguire l’indulgenza giubilare se, con animo devoto, parteciperanno alle missioni popolari, a esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa cattolica. Affinché l’indulgenza non sia legata soltanto ad atti esteriori, inoltre, il papa chiede che durante il Giubileo si possano mettere in atto “segni tangibili di speranza” per quanti vivono in condizioni di disagio; l’indulgenza viene così annessa alle opere di misericordia e di penitenza. «Più precisamente – dice Francesco – i fedeli riscoprano “le opere di misericordia corporale: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi, accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti” e riscoprano altresì “le opere di misericordia spirituale: consigliare i dubbiosi, insegnare agli ignoranti, ammonire i peccatori, consolare gli afflitti, perdonare le offese, sopportare pazientemente le persone moleste, pregare Dio per i vivi e per i morti”».
Allo stesso modo, aggiunge la Penitenzieria, i fedeli potranno conseguire l’Indulgenza giubilare se si recheranno a rendere visita per un congruo tempo ai fratelli che si trovino in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili… ), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro; riscoprendo in particolare il valore penitenziale del venerdì: astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali, indotte ad esempio dai media e dai social network) e da consumi superflui (per esempio digiunando o praticando l’astinenza secondo le norme generali della Chiesa e le specificazioni dei Vescovi), nonché devolvendo una proporzionata somma in denaro ai poveri; sostenendo opere di carattere religioso o sociale, in specie a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti; dedicando una congrua parte del proprio tempo libero ad attività di volontariato, che rivestano interesse per la comunità o ad altre simili forme di personale impegno.
QUALI SONO LE CONDIZIONI PER OTTENERE L’INDULGENZA
Il dono dell’indulgenza è per tutti quei fedeli che, veramente pentiti e escludendo ogni affetto al peccato, mossi da spirito di carità soddisfano una delle condizioni richieste (pellegrinaggio, pia visita o opera di misericordia) e celebrano il sacramento della penitenza, sono ristorati dalla Santa Comunione, pregano secondo le intenzioni del Papa. L’indulgenza può anche essere offerta per i defunti.
QUANDO È POSSIBILE CONFESSARSI IN PARROCCHIA?
Per favorire maggiormente l’esperienza del sacramento della riconciliazione, durante tutto il Giubileo ci saranno alcuni appuntamenti fissi (settimanali o mensili) per sperimentare la confessione sacramentale:
- ogni domenica, dalle 16.30 alle 17.30, il parroco è disponibile nella cappellina per ascoltare le confessioni;
- ogni primo giovedì del mese, dalle 21.30 alle 22.30, un confessore esterno sarà presente in chiesa, durante l’adorazione eucaristica, per la celebrazione delle confessioni.
Come consuetudine, inoltre, il parroco è sempre disponibile ad ascoltare le confessioni, compatibilmente con gli impegni pastorali e le celebrazioni programmate in parrocchia.