Diario di una Visita Pastorale

Diario di una Visita Pastorale

a cura di Alessandra Formica, Mary Maimone, Gabriella Ruggeri e Lorenzo Mingarelli

Dal 10 al 16 dicembre si è svolta la visita pastorale dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Accolla insieme al Vescovo Ausiliare Mons. Cesare Di Pietro. Una visita che ha coinvolto tutte le comunità della Piana di Milazzo (Trasfigurazione, S. Maria delle Grazie, S. Pietro, S. Marco e S. Marina) con ferventi preparativi che rendessero l’idea di quanto si attendesse questa visita, come balsamo per le vite dei credenti e segno di presenza ancora più forte per attirare coloro che sono lontani dalla fede. E simbolo di questo atteggiamento di apertura e vicinanza della Chiesa al suo popolo, sono stati i luoghi che la Visita Pastorale ha toccato, luoghi di sofferenza ma anche di rivalsa sociale, a cominciare dall’ospedale Fogliani, che Mons. Accolla ha visitato in ogni suo reparto, soffermandosi a scambiare quattro chiacchiere con medici e personale sanitario, benedicendo loro e i degenti; proseguendo per il centro sociale di Fiumarella, dove l’arrivo del Vescovo ha avuto un forte significato simbolico in una zona di confine su cui da sempre pende una macchia sociale, ma che ha dimostrato negli ultimi anni di voler vincere la sfida contro il pregiudizio. Per questo la Visita Pastorale proprio in quel luogo è come se abbia segnato un nuovo inizio, il battesimo di un intero quartiere che, passo dopo passo, rinasce. E poi ancora la sede della Croce Rossa, le scuole e le parrocchie della Piana di Milazzo. Tutto secondo un filo conduttore ben preciso, rivolto a dare un’immagine di apertura della Chiesa, una Chiesa che va incontro alla gente. E ogni singola visita merita di essere conosciuta nel dettaglio, per meglio apprezzarne l’essenza...

Tutto inizia da una catechesi…

La catechesi che ha anticipato la Visita Pastorale, curata da don Carmelo Russo nella Chiesa di San Marco, ha approfondito il significato della parola “visitare” che, dal latino vidère, indica il “vedere”. Visitare, dunque, una comunità, significa attenzionarla in ogni sua parte alla luce di Cristo, attraverso cui è possibile rivedere e riconoscere i segni di speranza e di benedizione che il Signore ha donato.  La comunità che viene visitata si accosta alla realtà con “occhi nuovi” e si rende visibile e disponibile nel vivere i sacramenti e le relazioni interpersonali.

L’assemblea dei fedeli con l’Arcivescovo e i tavoli sinodali

Dalla proclamazione del tema scelto per la Visita Pastorale (2Cor 4,7: «Un tesoro in vasi di creta»), Mons. Accolla ha dato l’avvio ai “tavoli sinodali”, svoltisi durante la mattina di sabato 14 dicembre nella parrocchia della Trasfigurazione. Divisi nei vari gruppi, i fedeli hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con i moderatori e mediatori dell’Arcivescovo sui temi dell’evangelizzazione (che ha radunato catechisti, animatori,  insegnanti di religione cattolica etc.), della liturgia (con i cantori, ministranti, lettori etc.), della carità (con i volontari e gli operatori della Caritas, delle carceri etc.) e dell’ambito sociale (con i rappresentanti della pastorale sociale, della comunicazione, degli organi sinodali etc.), relazionando, infine, all’intera assemblea, i “punti di forza” che caratterizzano lo spirito di ciascuna comunità e i “punti critici” da cui, invece, occorre ripartire. L’Arcivescovo, in conclusione, ha esortato i fedeli a leggere le caratteristiche umane del territorio locale, ovvero a ricercare quell’umanità viva e presente nel quartiere, immagine di Gesù, alla quale rivolgere il messaggio di speranza cristiana.

Le celebrazioni nelle parrocchie

Tra il pomeriggio di sabato 14 e la giornata di domenica 15, Arcivescovo e Vescovo Ausiliare hanno incontrato le cinque comunità parrocchiali nella celebrazione della S. Messa, alla quale ha fatto seguito un momento di agape fraterna con i fedeli. Ci si è potuti così ritrovare insieme attorno all’altare per ringraziare il Signore del dono della Visita, affidando a lui, nella preghiera, la vita pastorale delle parrocchie. Durante la celebrazione della Messa a S. Pietro, l’Arcivescovo ha celebrato anche il sacramento della confermazione, mentre prima della celebrazione a S. Marco, il Vescovo Ausiliare ha visitato la chiesa di S. Maria Goretti benedicendo la nuova Via Crucis.

Con i giovani e gli adulti

Nel pomeriggio di domenica, presso i locali dell’oratorio della Trasfigurazione, Mons. Di Pietro ha voluto avere un confronto diretto con i parrocchiani: è toccato prima agli adulti e poi ai giovani e giovanissimi. Durante l’incontro con gli adulti – per la maggior parte genitori dei giovani coinvolti successivamente – ci si è focalizzati maggiormente sul tema adolescenziale, sull’educazione alla fede e sulle opportunità del quartiere in cui la Parrocchia svolge le sue attività. Le domande sulla questione giovanile sono state tante ed estremamente impegnative, ma le risposte del Vescovo altrettanto esaustive: «È la chiesa che deve andare dai giovani – ha detto – con tutti i mezzi che essa ha, a partire dall’ora di religione nelle scuole, che deve ricominciare ad essere momento di ascolto inclusivo e profonda gioia». È sorta quindi la questione dell’esempio educativo, che i giovani oggi necessitano sia a scuola ma soprattutto a casa, che deve essere necessariamente basata su un tipo di autorità che dialoga e non sulla coercizione: «Dio è padre amorevole, che ci da tutte le spiegazioni del caso. Non beni materiali e basta quindi, ma amore e ascolto. Perché l’esempio è l’arma educativa più potente».

Durante l’incontro con i giovani, le parole di Mons. Cesare sono state quelle di un padre/pastore che, senza alcun giro di parole, consiglia i propri figli sulla strada da percorrere per vivere il regno dei cieli già sulla terra. Non parole difficili, ma tremendamente vere: lasciare le nostre porte sempre aperte a tutti; trattarsi sempre con lealtà e verità; essere consapevoli che in un mondo competitivo e a volte spietato, in Oratorio si vive solo la felicità; impegnarsi nel trovare la propria vocazione. Il consiglio più sentito arriva a conclusione del confronto: «Date agli altri la gioia che magari neanche voi spesso avete, perché sarà quando anche gli altri sorrideranno, che sentiremo la gioia piovere dentro di noi». La discussione si è soffermata altresì sulla situazione sociale e partecipativa del quartiere periferico del Ciantro, a detta del Vescovo povero di realtà ricreative a scopo sociale e commerciale. Da qui, un’esortazione entusiasmante rivolta proprio a coloro che questo quartiere lo vivono ora e lo vivranno nel futuro: essere loro stessi a sognare in grande per il Ciantro, domandare servizi e provare a portarli, magari mettendosi a lavorare assieme.

L’Arcivescovo in ospedale e al Centro Sociale di Fiumarella

La mattinata di lunedì 16 dicembre è stata dedicata all’incontro con le realtà sociali sparse per il territorio della Piana. Anzitutto l’ospedale Fogliani, che ha accolto l’Arcivescovo nel suo terzo giorno di Visita Pastorale. Mons. Accolla ha incontrato i dirigenti del presidio – presenti anche alcuni assessori comunali – e poi, accompagnato dai sacerdoti, ha salutato i degenti nei diversi reparti. Grande partecipazione e commozione hanno avuto anche gli abitanti del quartiere di Fiumarella, che hanno ricevuto Mons. Accolla presso il Centro Sociale costituito ormai più di vent’anni fa dagli stessi abitanti. Anche qui la visita è stata un dialogo aperto tra società civile – in questo caso nella sua parte più fragile e molto spesso dimenticata (anziani e disabili) – e la Chiesa, che ha tenuto ad ascoltare le esigenze e le storie di vita di queste persone. L’Arcivescovo ha avuto, nei riguardi della realtà in questione, parole di stima, affetto e buoni propositi. Ha ricordato quando, anni addietro, si recò già a Fiumarella, tra le cooperative, per celebrare una Via Crucis all’aperto tra le strade del quartiere. Ha affermato Mons. Accolla: «Mi ricordo perfettamente i volti delle persone che assistevano alla processione da dietro le tapparelle, magari perché sotto provvedimenti giuridici cautelari, a testimonianza del fatto che Dio è dappertutto, nel cuore di chiunque e aspetta con ansia il redimersi dei suoi figli». Alla fine, un’esortazione particolare ai frequentatori del centro: «Incessante preghiera e voci decise per la propria dignità».

Il Vescovo Ausiliare nelle scuole e alla Croce Rossa

La visita pastorale ha toccato anche una delle realtà prioritarie per la crescita e per il futuro della piana di Milazzo: la scuola, e più specificamente le sedi di Carrubaro e Baronello-Zirilli dell’Istituto Comprensivo Terzo di Milazzo. È stata l’occasione, questa, per un incontro fraterno tra due istituzioni che concorrono entrambe allo sviluppo individuale dei bambini e ragazzi milazzesi. Questi ultimi, hanno dimostrato subito gioia e gratitudine per l’occasione, ed hanno eseguito per Mons. Di Pietro un canto dal messaggio: Siamo noi la gioia e la speranza, il segno dell’amore. Il Dirigente Scolastico ha portato il suo saluto, rimarcando più volte che la scuola, seppure nel rispetto delle comunità religiose al suo interno, ha bisogno di vivere momenti di riflessione a partire dalla fede e su quanto sia importante nell’educazione. E di dialogo tra tutti gli organismi che concorrono a questa.

Il Vescovo Ausiliare ha fatto un giro per le aule del plesso Baronello, spendendo parole di gioia e amore per tutti: bambini, ragazzi/e, maestre/i oltre a dispensare abbracci ai ragazzi “speciali” che ha incontrato. Il Vescovo ha tenuto a complimentarsi col Dirigente per la scelta di incentrare l’azione educativa sulla cura esclusiva dei ragazzi e dei loro talenti. È stato molto entusiasta di vedere anche l’orto che i ragazzi, guidati da insegnati e persone della parrocchia della Trasfigurazione, stanno coltivando con tanta dedizione. La seconda parte della Visita si è svolta al secondo piano della scuola, dove Mons. Di Pietro è stato accolto da due bambini che gli hanno consegnato un ramoscello d’ulivo e dell’acqua, per far sì che egli benedisse tutti i bambini, disposti ai lati dell’intero corridoio. Dopo la benedizione, il Vescovo ausiliare ha risposto a tutte le curiosità dei bambini.

Come sostenuto più volte dalla Presidente, per i volontari della Croce Rossa la visita del Vescovo è stata una gioia immensa. Dopo aver effettuato la visita dei locali ed aver visto tutte le attrezzature presenti nella sede, la Presidente ha espresso a nome di tutti i volontari, la più sincera gratitudine per tale Visita, fonte d’ispirazione: «Questo non fa altro – ha detto – che rafforzare il nostro convincimento nell’essere dediti, con spirito di grande umanità, alla comunità al quale giornalmente ci rivolgiamo. La sua presenza, ci esorta nel rendere il nostro servizio (che non è solo un gesto di altruismo, ma un voler cambiare qualcosa in quest’epoca di egoismo, dove tutto viene dato per scontato) un segno di cristianità, amore e fratellanza. Il bisogno, per noi volontari, non è solo quello che deve essere espresso nei confronti di una persona che ha delle piccole vulnerabilità ma, in generale, dal più piccolo al più grande in modo tale da poter essere orgogliosi di indossare questa divisa che, sebbene sembri leggera, è molto “pesante”». A tali parole della Presidente, il Vescovo ha ringraziato per l’affettuosa accoglienza, fatta non solo di parole ma anche di gesti fraterni: «Abbiamo una missione che ci accomuna e ha per slogan C’è più gioia nel dare che nel ricevere! Sicuramente la vostra vita è un dono d’amore per i fratelli, un’espressione alta di gratuità e di altruismo che va in controtendenza all’atteggiamento, al giorno d’oggi predominante, di egocentrismo. Il volontariato fa la differenza, voi rappresentate un avanzamento di civiltà. La Chiesa e la Croce Rossa hanno delle finalità comuni, per questo la mia visita vuole essere d’incoraggiamento ma anche d’incentivo a camminare insieme, in modo da far nuovo questo tessuto sociale, a volte sfilacciato». Il Vescovo si è poi congratulato con tutti per aver messo a frutto le proprie competenze professionali e il proprio intuito, per accogliere tutti senza esclusioni, creando ambulatori e centri di accoglienza per chi più ha di bisogno, in modo da rispondere a tutte le sfide del tempo presente. «Non dimenticate i vostri vicini se volete servire i lontani – ha aggiunto – e fate sì che la vostra carità non sia una fuga dalla realtà o una compensazione per mettere a posto la coscienza, ma sia segnata da quella generosità che apre il cuore verso tutti, senza riserve». Dopo queste parole, il Vescovo ha concluso la Visita con la benedizione del presepe.

E infine dagli ospiti della Casa di Riposo

La Visita nelle parrocchie della Piana si è conclusa alla casa di riposo Villa Cecilia di San Marco. Qui, tra la commozione della proprietaria e la gioia degli anziani della casa di riposo, il Vescovo, poco prima del pranzo ha impartito la benedizione sui presenti, portando il crocifisso di San Damiano di Assisi come dono alla struttura affinché, ha detto il Vescovo, «possa aiutarvi a portare ogni giorno la croce e la sofferenza, con la consapevolezza che portandola insieme a Gesù, lui si fa nostro Cireneo per aiutarci a portarla con forza e come offerta d’amore» . Prima di andarsene, il Vescovo ha ascoltato non solo le storie degli anziani ma anche una poesia scritta da loro, esprimendo parole di conforto per ognuno e una preghiera.